Elezioni, come si vota. Niente voto disgiunto e anche i 18enni voteranno per il Senato
Diminuisce il numero degli eletti mentre viene estesa anche ai minori di 25 anni la possibilità di votare la scheda del Senato. Niente voto disgiunto
Mentre la campagna elettorale impazza, così come i contatti e i colloqui per la alleanze, e oltre alle argomentazioni di ogni candidato, per gli italiani è quanto mai necessario ripassare le modalità di voto. Esattamente come accaduto nel 2018 anche il 25 settembre si voterà con il 'Rosatellum'.
Cambierà però la composizione del Parlamento perchè nel frattempo è passata la forma che ha tagliato il numero dei parlamentari. In tutto saranno 600 i deputati e senatori rispetto agli attuali 900. Verrà applicata infatti la riforma costituzionale approvata nel 2020 sul taglio dei parlamentari: in tutto 400 deputati e 200 senatori. Significa 345 parlamentari in meno (230 deputati e 115 senatori).
Il sistema elettorale è misto e ciò significa che un terzo sarà costituito dai seggi uninominali che saranno eletti tramite sistema maggioritario. In ciascun collegio - in cui viene divisa l'Italia - è eletto il candidato più votato. Due terzi dei seggi vengono indicati dal sistema proporzionale, tra i partiti che superano la soglia di sbarramento. Il due per cento dei seggi (8 deputati e 4 senatori) verranno indicati dagli italiani residenti all'estero.
Ma le novità non si fermano qui. Il Senato fino allo scorso ottobre poteva essere eletto solo da coloro che avevano compiuto il 25esimo anno di età. La norma è stata spazzata via dalla legge costituzionale 18 ottobre 2021 che permetterà a tutti gli elettori che hanno compiuto 18 anni di votare anche la scheda gialla per il Senato.
Il sistema elettorale è misto: un terzo costituito da seggi uninominali (con sistema maggioritario) e due terzi da seggi proporzionali. Un’altra novità, infine, è rappresentata dal fatto che anche i neo maggiorenni votano per il Senato (18 anni invece di 21 anni).
Le liste presentano il nome del partito o della coalizione, e un candidato per il collegio uninominale e una rosa bloccata (non si possono esprimere preferenze) per il proporzionale. Non si può disgiungere il voto votando liste diverse per il maggioritario e per il proporzionale.